18/08/2012
Legge sulla riduzione del rischio sismico, le Province chiedono alla Regione il trasferimento immediato di personale e risorse finanziarie. I quattro Presidenti: ‘Altrimenti siamo pronti a restituire la Delega’
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La Regione deve trasferire immediatamente alle Province le risorse finanziarie ed il personale necessari per poter dare attuazione attraverso gli uffici del Genio Civile alla Legge regionale 28/2011 che reca le norme per la riduzione del rischio sismico e le modalit� di vigilanza e controllo su opere e costruzioni in zone sismiche, e deve ridurre i diritti di istruttoria a carico degli utenti. In caso contrario le Province, a cui come noto fanno capo gli uffici del Genio Civile, �pur nelle more dell’attivit� della Commissione tecnica che sta lavorando al riordino delle deleghe, �si vedranno costrette, in tempi altrettanto brevi, a restituire alla Regione la relativa Delega con inevitabili, gravissimi disagi per i cittadini e� per le imprese. E’ l’appello lanciato dai Presidenti delle quattro Province Valter Catarra, Antonio Del Corvo, Enrico Di Giuseppantonio, Guerino Testa, i quali hanno inviato una lettera alla Regione alla luce di una normativa - �la cui attuazione � stata sospesa fino a l� gennaio del 2013 proprio a causa delle gravissime difficolt� che allo stato attuale incontrerebbero le Province - �che ha previsto il passaggio da un regime di deposito con controllo a campione pari al 10% dei progetti,� ad un regime autorizzatorio relativamente agli interventi ricadenti in zone a media ed alta sismicit� pari al 100% dei progetti, con un notevole incremento delle attivit� a carico degli uffici preposti, che saranno tenuti al controllo, alla verifica e all’autorizzazione, entro i previsti 60 giorni, del 100% delle pratiche presentate e ci� a fronte di risorse umane e strumentali che gi� oggi sono nettamente insufficienti. ‘La Legge 28/2011 � una buona norma, necessaria in una regione come la nostra profondamente segnata dall’esperienza del terremoto e la sua attuazione non � pi� procrastinabile. Ma � altrettanto evidente che le Province, fra i tagli dei trasferimenti da parte dello Stato e l’azzeramento da parte della stessa Regione dei fondi destinati a taluni servizi, ai quali le Province devono sopperire direttamente con proprie risorse finanziarie, sono nella impossibilit� di attuare una norma che richiede l’assunzione di personale e l’acquisto di mezzi� e beni strumentali – dicono i quattro Presidenti. C’� poi un’altra questione importantissima da rivedere e definire: ci riferiamo alla riduzione dei diritti d’istruttoria a carico degli utenti: anche su questo versante attendiamo dalla Regione una risposta positiva perch� applicare le tariffe previste dalla Legge 28/2011 significherebbe penalizzare oltremodo un settore come quello dell’edilizia che,� al pari degli altri, sta vivendo un momento di forte crisi’. ‘Gennaio � dietro l’angolo -� dice il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio -� ed � gi� il momento di concretizzare impegni e buoni propositi: il rischio, altrimenti, � gettare nel caos gli Uffici e portare alla paralisi l’attivit� di cittadini, professionisti e imprese. In qualit� di Presidente dell’Upa ho incaricato l’Assessore provinciale al Genio Civile di Chieti Nicola Campitelli di coordinare i quattro Assessori che sono gi� a lavoro per conto delle rispettive Province nel seguire questa vicenda’.
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Chieti, 18 agosto 2012��������������������������������
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