27/01/2013
LUNEDI’ 28 GENNAIO alle ore 21.00 � in programma un nuovo appuntamento con la Stagione di Prosa 2012/2013 del Teatro Fenaroli di Lanciano. In programma un classico della tradizione napoletana di Eudardo Scarpetta dal titolo MISERIA E NOBILTA’ con Geppy Gleijeses, Lello Arena, Marianella Bargilli - Regia di Geppy Gleijeses.
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“Miseria e nobilt�” vede la luce nel 1888. � uno dei testi originali di Scarpetta. Certamente il pi� famoso e riuscito. Ho operato il mio adattamento lavorando su varie fonti disponibili: il testo originale, la versione di Eduardo De Filippo, il film di Mario Mattoli, il film con Vincenzo Scarpetta, lo spettacolo di Mario Scarpetta, ecc. � strano, ma comunque lo si legga dal riformatore della commedia napoletana, il “borghese” Scarpetta, viene fuori una pi�ces e una condivisione delle ragioni dei miseri che lo avvicina pi� a Gor’kij che non a Wilde: pi� ai pezzenti che ai nobili. E infatti vedremo un primo atto (la miseria) esangue e affamato, popolato di morti viventi che si azzannano tra di loro e che hanno perso qualsiasi dignit�. Si ride, ma si ride amaro. Il palcoscenico � nudo, una tavola, poche sedie e una grata sospesa nel vuoto illuminata in tralice sottolineano l’essenzialit� ineluttabile di questo mondo di straccioni.
Nella seconda parte (la nobilt�) � tutto finto e luccicante, quinte di carta dipinta, fondalini d’antan, cuochi e salcicce ritratti ovunque, un padrone di casa “pezzente sagliuto” e tanti finti nobili travestitisi nella sartoria del San Carlo; ce n’� uno solo vero ed � un vecchio bavoso che tenta di concupire una ragazza. C’� un lieto fine ma la miseria resta miseria e la nobilt� non esiste. Felice dir�: “Il mondo dovrebbe essere popolato solo da gente ricca, danarosa… la miseria non doveva esistere!” Pi� chiaro di cos�.
Di “Miseria e nobilt�”, come di tutti i capolavori, si crede di sapere tutto, ma oltre il gioco scenico che abbiamo rispettato fino in fondo, ci sono e si scoprono sempre nuove spigolature, angoli visivi insospettabili che fanno di un bel testo un classico eterno.
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Geppy Gleijeses