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17/07/2012

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Decreto del Governo sulla spending review: da oggi alla fine del 2013 le Province abruzzesi subiranno tagli per oltre 21 milioni di euro

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Decreto del Governo sulla spending review: da oggi alla fine del 2013 le Province abruzzesi subiranno tagli per oltre 21 milioni di euro. Il Presidente Di Giuseppantonio lancia l’allarme: “Vengono colpiti i servizi ai cittadini, non la spesa improduttiva e gli sprechi. E cos� gli Enti rischiano il dissesto e di non poter pagare gli stipendi”

PRESIDPROVCHIl Decreto Legge 95/12 sulla cosiddetta spending review, approvato dal Governo lo scorso 6 luglio,� che per l’anno in corso prevede un taglio a carico di tutte le Province italiane pari a 500 milioni di euro, comporter� per le quattro Province abruzzesi un taglio complessivo di 7 milioni e 106.000 euro. Nel 2013, invece, il taglio a carico delle Province abruzzesi sar� pari esattamente al doppio:� ovvero 14 milioni e 211.000 euro. La scure colpir� i “consumi intermedi” ma non determiner� l’abbattimento della spesa improduttiva bens� di quella destinata ai servizi: ci� per le Province abruzzesi potrebbe comportare l’impossibilit� di garantire servizi essenziali, e persino il dissesto. A lanciare l’allarme � il Presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi, Enrico Di Giuseppantonio. “Alcune delle voci pi� importanti all’interno dei consumi intermedi sono rappresentate dai servizi ai cittadini – dice il Presidente Di Giuseppantonio: parliamo di trasporto pubblico locale ma soprattutto di formazione professionale e manutenzione degli immobili ovvero edifici scolastici e patrimonio immobiliare, due voci, queste ultime, che in Abruzzo costano alle Province rispettivamente 2.253.822 euro e 7.288.435 euro. E’ evidente che tagli di questa portata rischiano di cancellare importantissimi settori di intervento e di incidere sull’acquisto di beni e servizi: oltre alla manutenzione delle scuole, quella delle strade, lo sgombero della neve, il taglio dell’erba, i Centri per l’Impiego, il carburante per gli automezzi, la segnaletica, le utenze di energia elettrica, gas, telefono e acqua.

Con il risultato, oltretutto, che i cittadini percepiranno la Provincia quasi come un nemico dal momento che non sar� pi� in grado di garantire servizi tempestivi ed efficienti .

Per le Province abruzzesi, poi, piove sul bagnato. E’ il caso delle spese sostenute lo scorso inverno per garantire lo sgombero nella neve e la transitabilit� delle strade: a fronte dei 22 milioni euro che sono stati spesi in Abruzzo, il Governo ha messo a disposizione complessivamente� solo 9 milioni di euro per tutte le Regioni.

Peraltro, e ci� rende i tagli ancora pi� inaccettabili, le Province a livello nazionale e dunque anche a livello locale, pi� di ogni altro comparto, fra il 2008 e il 2011 hanno ridotto la spesa corrente, con una variazione del meno 6,40%. Ma la spending review non ne tiene conto e il provvedimento del Governo – sottolinea il Presidente Di Giuseppantonio -� si trasforma in un evidente taglio delle risorse, non nella razionalizzazione della spesa e nella eliminazione degli sprechi che era doveroso attendersi. Bisogna aggredire gli sperperi e invece si colpiscono i servizi, cio� i cittadini. Se si andr� avanti di questo passo non solo sar� quasi impossibile mantenere gli equilibri di bilancio ma sar� a rischio il pagamento degli stipendi ai dipendenti. Peraltro, tutte le Province dal 2012 sopportano gi� un taglio delle risorse di 915 milioni di euro e il taglio di 500 milioni deciso con il Decreto Legge intacca i bilanci in corso: le Province negli ultimi 5 mesi dell’anno dovrebbero dunque contrarre i propri consumi intermedi del 13% su base annua ovvero del 26% se si considera che alla fine dell’anno mancano poco pi� di 5 mesi mesi. L’impressione, purtroppo – conclude il Presidente Di Giuseppantonio – � che attraverso una manovra finanziaria cos� forte si voglia arrivare allo svuotamento delle Province, realizzando cos� gli obiettivi dell’art. 23 del decreto “salva Italia”, e vanificando il processo di riordino delle Province sul tavolo delle riforme istituzionali”.

Chieti, 17 luglio 2012

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