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19/11/2012

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Dimezzare i tagli o sar� impossibile predisporre i Bilanci e tornare all'elezione diretta da parte dei cittadini: dalle Province abruzzesi un forte appello al Parlamento

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Dimezzare i tagli o sar� impossibile predisporre i Bilanci e tornare all'elezione diretta da parte dei cittadini: dalle Province abruzzesi un forte appello al Parlamento

logo upi 191112Dimezzare, portandolo da 1,2 miliardi da 600 milioni di euro, il taglio imposto dalla Legge di stabilit� ai bilanci delle Province per il 2013; portare alla scadenza naturale, ovvero la primavera del 2014, tutti gli organi, cancellando la norma che elimina le Giunte dal 2013. E ancora: ritornare al sistema di primo livello reintroducendo un meccanismo che assicuri l'elezione diretta da parte dei cittadini. Sono le tre questioni fondamentali che le Province abruzzesi, rappresentate dai rispettivi Presidenti e dalle Giunte, Antonio Del Corvo (L'Aquila), Enrico Di Giuseppantonio (Chieti), Guerino Testa (Pescara), Mauro Martino, Presidente del Consiglio provinciale di Teramo in rappresentanza del Presidente� Valter Catarra,� hanno posto questa mattina nel corso dell'incontro svoltosi presso la Provincia di Pescara e convocato dal Presidente dell'Unione delle Province Abruzzesi Enrico Di Giuseppantonio. Un incontro� - che in realt� ha voluto essere un forte appello in vista dei passaggi in sede parlamentare delle norme che riguardano il nuovo assetto delle Province -� al quale sono stati invitati tutti i Parlamentari eletti in Abruzzo, ed a cui hanno partecipato i Senatori Fabrizio Di Stefano, Giovanni Legnini e Andrea Pastore oltre ad alcuni rappresentanti del mondo sindacale. Dalle Province si � levato un grido d'allarme soprattutto per le conseguenze dei tagli ai bilanci che - come ha sottolineato il Presidente dell'Upa Di Giuseppantonio - renderanno impossibile l'elaborazione del Bilancio 2013 con inevitabili ricadute in termini di investimenti e servizi: il taglio dei 500 milioni per il 2012 � stato gi� attuato e per il 2013 il disegno di legge di stabilit� ha previsto un ulteriore aggravio del taglio alle Province passando da 1 miliardo a 1 miliardo e 200 milioni. E' necessario - ha aggiunto il Presidente Di Giuseppantonio - ridurre drasticamente i tagli lineari alle Province e chiediamo al Parlamento di procedere con pi� coraggio sulla strada della soppressione e riduzione dei 7000 fra Enti strumentali, consorzi, societ� e organismi che svolgono impropriamente le funzioni di Comuni, Province e Citt� metropolitane: � nei meandri dei consigli di amministrazione nominati in questi enti e organismo vari, e non nelle istituzioni i cui organi sono eletti dal popolo, che si nascondono i veri costi della politica. Ma le Province abruzzesi oggi hanno chiesto chiarezza sia sulla futura collocazione degli Uffici nell'ambito della revisione dell'amministrazione periferica dello Stato; sia sul futuro dei Servizi, specie quelli delegati dalla Regione, che le Province dal prossimo primo gennaio sono pronte a restituire se non ci sar� certezza di risorse umane e finanziare. I Presidenti delle Province abruzzesi chiedono anche che gli organi eletti arrivino alla scadenza naturale del mandato nell'ottica di assicurare alle Province un governo efficiente e che deve avere la possibilit� di portare a compimento un percorso amministrativo caratterizzato da progetti e provvedimenti che incidono direttamente sui servizi resi ai cittadini.

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