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04/08/2012

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Nella Provincia di Chieti la viabilit� � in condizioni disastrose e, fra tagli e minori trasferimenti da parte dello Stato e soprattutto della Regione, l�Ente non ha soldi per intervenire

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Nella Provincia di Chieti la viabilit� � in condizioni disastrose e, fra tagli e minori trasferimenti da parte dello Stato e soprattutto della Regione, l’Ente non ha soldi per intervenire. Il Presidente Di Giuseppantonio e l’Assessore Tavani : “Tutti gli appelli sono caduti nel vuoto, siamo stati lasciati soli: il rischio a breve scadenza � dover chiudere centinaia di chilometri di strade”

antav“Le condizioni in cui versano centinaia di chilometri di strade in provincia di Chieti sono ormai intollerabili: c’� l’urgenza di aprire cantieri non solo per il rifacimento dei manti d’asfalto ma anche per le frane, per gli smottamenti e per le infrastrutture come ponti e viadotti. Cos� come c’� bisogno di sfalciare l’erba ai lati delle strade. La Provincia non ha soldi per intervenire, � a un passo dal default e ad oggi ogni appello rivolto al Governo e soprattutto alla Regione � caduto nel vuoto: sar� inevitabile, a questo punto, chiudere centinaia� di chilometri di strade”.� A lanciare il grido d’allarme, preannunciando iniziative clamorose, sono il Presidente Enrico Di Giuseppantonio ed il vice nonch� Assessore alla viabilit� Antonio Tavani (nella foto). “Abbiamo stilato documenti, altrettanto hanno fatto i Comuni, abbiamo inviato richieste di aiuto al Governo come alla Regione ma non abbiamo mai avuto alcuna risposta – sottolineano il Presidente Di Giuseppantonio e l’Assessore Tavani. Nessuno si � sentito in dovere, se non altro dal punto di vista morale, di farsi sentire, neppure per telefono, per chiederci come poteva essere utile a darci una mano. Siamo stati lasciati completamente soli in una battaglia impari contro i minori trasferimenti da parte sia del Governo che della Regione, contro i tagli che hanno privato i nostri capitoli di bilancio di qualsiasi risorsa. Siamo andati avanti fino ad oggi solo perch� nessun ente in Italia come la Provincia di Chieti ha mai ridotto tanto la spesa corrente e soprattutto ha eliminato tutti gli sprechi e i contributi clientelari. Ma adesso non ce la facciamo pi�, e soprattutto la Provincia non pu� sostenere pi� da sola, e ripetiamo da sola, il peso di questa situazione, con le responsabilit� che ne conseguono.

Abbiamo fatto fare una ricognizione agli Uffici tecnici: le strade che non presentano pi� requisiti di sicurezza verranno chiuse con inevitabili ripercussioni sulla viabilit� regionale”.

I numeri danno l’esatta misura dell’emergenza: basti pensare che la stima del costo chilometrico per il rifacimento dei manti bituminosi, calcolato sulla scorta dei prezzi attualmente in vigore, pu� arrivare a 100.000 euro. Considerando che la Provincia ha competenza su 1800 chilometri di strade, servirebbero oltre 18 milioni di euro l’anno per affrontare un piano di manutenzione straordinaria che dura 10 anni.� Poco meno se si vuole fare solo la manutenzione ordinaria.

“Le condizioni disastrose di molte strade, peraltro, stanno facendo lievitare a dismisura il contenzioso per i danni agli automezzi, con decine e decine di richieste di risarcimento a carico della Provincia.� A ci� bisogna aggiunge i danni provocati all’economia e al turismo: riceviamo legittime lamentele quasi ogni giorno da parte di imprenditori e operatori turistici. Vogliamo perderli, vogliamo che delocalizzino le loro imprese perch� le nostre strade sono quasi impercorribili? A questa situazione – concludono il Presidente Di Giuseppantonio e l’Assessore Tavani - si � aggiunta la beffa dei rimborsi per le spese sostenute in occasione delle nevicate abbondanti dello scorso febbraio: lo Stato ne aveva promesso la restituzione, noi le abbiamo effettuate ed iscritte in bilancio, acquistando beni e prestazioni. Quattro mesi dopo lo Stato ha destinato alla copertura di quelle spese una somma esigua da ridividere tra tutte le Regioni italiane. Un’altra tegola che per noi suona come l’ennesima emergenza da fronteggiare per evitare il fallimento”.

Chieti, 4 agosto 2012

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