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28/07/2021

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
A Chieti settantenne salvato da infarto mentre fa la fila al Cup

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corecom 280721

E’ stato decisamente il suo giorno fortunato, perch� ha incrociato, in modo del tutto casuale, un medico che gli ha salvato la vita. Intreccia umanit� e professionalit� la vicenda che ha come protagonista un settantenne che aveva accompagnato la moglie al Cup dell’ospedale di Chieti per prenotare una visita. Mentre erano in attesa del proprio turno si � trovato a passare il cardiochirurgo Massimiliano Foschi (nella foto in basso), il quale ha colto un’espressione sofferente dell’uomo, al quale si � avvicinato per chiedere se avvertisse qualche disturbo. Pur cercando di minimizzare per paura di doversi trattenere in ospedale, il settantenne, residente nell’Aquilano, ha ammesso di avere un po’ di dolore al petto, e che qualche anno aveva� subito un’angioplastica. Tanto � bastato a Foschi per valutare la gravit� della situazione e far scattare il codice rosso: in un momento, allertati i colleghi dell’Emodinamica, diretta da Nicola Maddestra, e l'anestesista Luigi Ferrante,� l’uomo � stato portato in reparto per una coronarografia urgente, che ha evidenziato un infarto anteriore massivo in atto. Dall’esame, infatti, � emerso� un restringimento dello stent impiantato in precedenza, che aveva determinato una gravissima sofferenza del muscolo cardiaco. Il danno, infatti, era a carico dell’arteria coronaria interventricolare anteriore, di fondamentale importanza perch� provvede all’irrorazione del ventricolo sinistro.� Attraverso una nuova angioplastica � stato quindi nuovamente dilatato lo stent, che ha permesso di ripristinare l’irrorazione e la normale attivit� cardiaca. L’uomo ora sta bene ed � salvo grazie al provvidenziale incontro con il cardiochirurgo.

“Sono passato casualmente per il Cup perch� cercavo un distributore di bevande per prendere qualche bottiglia d’acqua - racconta Foschi - : � il caso di dire che la mia sete ha in qualche modo salvato quell’uomo”.�

Parole di sincero apprezzamento sono arrivate dal responsabile della Cardiochirurgia: “Non � per pura fatalit� se questa storia � a lieto fine - mette in evidenza Umberto Benedetto - perch� la componente umana � fondamentale: si accorge della sofferenza dell’altro solo chi ha occhi per vedere. Mi rende perci� orgoglioso avere accanto colleghi che oltre alla professionalit� sanno mettere in campo la capacit� di guardarsi intorno cogliendo gli affanni altrui. Bravo � il medico che sa mettere insieme sensibilit� e capacit� professionali”.�

massimiliano foschi 280721
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