23/10/2014
Domenica 19 ottobre, la cittadina di Quadri, paese del Medio Sangro conosciuto soprattutto per il tartufo, prodotto della terra valorizzato al meglio dai numerosi operatori locali del settore, ha vissuto un giorno di festa davvero particolare. Tre giorni prima, infatti, ha compiuto il secolo di vita la signora Rosa Liberatore, affettuosamente chiamata Za Rosa Tard�, nata infatti il 16 ottobre 1914 da Raffaele e Vincenza Liberatore.
Tutti i compaesani si sono stretti attorno all’arzilla centenaria, che oltre ad aver raggiunto lo storico traguardo, � in assoluto la prima quadrese che arriva al secolo di vita. Motivo in pi� per riservarle tutti gli onori del caso.
La storia di Rosa � comune a tante donne abruzzesi delle aree interne, costrette ad attraversare con stenti, difficolt�, ma anche tanta dedizione alla famiglia e con spirito di abnegazione, due eventi bellici, la crisi e la lenta ripresa economica che ci porta fino ai giorni nostri, tutt’altro che prosperi vista la persistente crisi economica. Za Rosa, come detto, nasce a Quadri il 16 ottobre del 1914 nella casa paterna di via di Mezzo, l’attuale abitazione del figlio Tonino. In tenera et� perde la madre, la quale lascia anche suo fratello Nicola di appena 2 anni e 8 mesi. Il padre, non potendo accudire i due figli, si lega a Maria Domenica D’Amico, che nel 1932 diventer� la sua seconda moglie.
Nel 1939 Za Rosa si sposa col suo coetaneo Eduardo D’Arcangelo, vivendo insieme al padre di lei e alla matrigna fino all’autunno del 1943, quando saranno costretti, insieme ai primi due figli, Vincenzina nata nel 1940 e Tonino nel 1941, ad abbandonare Quadri nello sfollamento dell’autunno 1943 che li porter� nella vicina Fallo.
Il ritorno nel paese d’origine avviene nella primavera del 44, quando la famiglia D’Arcangelo va ad abitare� nel pagliaio di famiglia di via Aia, dove nasce nel 1946 la terza figlia Lina Maria. Nel 1952 arriva anche il quarto figlio Franco, nel frattempo la famiglia si trasferisce nella ricostruita casa di Via Roma. La morsa della crisi attanagliava anche Quadri, in quel tempo di ricostruzione post-bellica, la fame e la miseria non risparmiava nessuno. Fu cos� che nella primavera del 1955, il marito di Za Rosa, per poter sfamare la propria famiglia, fu costretto ad emigrare in Svizzera, dove vi rimase per un anno. Nel marzo del 1956 fa ritorno a Quadri e l’anno dopo nasce il quinto figlio Renato. E’ l’estrema sintesi della vita familiare di Za Rosa, che prosegue fino ai nostri giorni con la festa che l’intero paese le ha voluto tributare. Si comincia nel primo pomeriggio, con la banda di Pizzoferrato che accoglie in piazza la protagonista della giornata, accompagnata in chiesa dai suoi familiari.
Al termine della funzione religiosa, il Sindaco di Quadri Saverio Calabrese consegna a Za Rosa una targa ed un mazzo di fiori a nome dell’intera comunit�.
A causa dell’indisponibilit� per motivi di salute del Parroco di Quadri, don Antonio Mascio, la derimonia � stata officiata dal parroco di Pizzoferrato don Vincenzo Di Pietro, quadrese d’origine, la cui madre � stata coetanea di Zia Rosa. Don Vincenzo, , mostra anche una copia dell’atto di battesimo di Za Rosa, un pensiero di Don Antonio consegnata all’anziana. Saro D’Amico consegna invece un medaglione raffigurante l’emblema papale. La festa � proseguita poi nei locali della Sala Polivalente Unit� d’Italia, alla presenza di oltre 400 persone, con la proiezione di un video fotografico che ripercorre la storia secolare di Za Rosa e della sua famiglia, in un fiume di ricordi pi� o meno sbiaditi nel tempo che non manca di far scorrere qualche lacrima di commozione ai presenti.
All’esterno della Sala Polivalente, c’� stata anche l’accensione di fuochi pirotecnici.
La serata non poteva non finire col tradizionale taglio della torta con le foto di rito insieme ai suoi 5 figli, 10 nipoti e 12 pronipoti e con gli auguri di lunga vita a Zia Rosa di Quadri. �
A breve, pubblicheremo anche il video della festa!