05/08/2014
In Abruzzo, quest’estate, arriveranno oltre 1 milione e mezzo di visitatori. Confartigianato chiede un progetto regionale per valorizzare il territorio e rilanciare l’economia locale.
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L’Abruzzo, questa estate, sar� invaso da 1,5 milioni di visitatori, di cui il 12,2% stranieri. La permanenza media, intesa come numero di presenze per ogni arrivo, sar� di 4,6 giorni. E’ quanto dice un’indagine effettuata da Confartigianato. Daniele Giangiulli, direttore regionale di Confartigianato, lancia un monito alle istituzioni regionali, Regione e Camere di commercio in primis. “Serve un progetto articolato di valorizzazione del nostro territorio che miri ad esaltarne le eccellenze -spiega Giangiulli- e che sia finalizzato allo sviluppo di un percorso formativo degli operatori di settore, non sempre impeccabili dal punto di vista professionale.” I dati, riferiti ai mesi estivi di due anni fa, evidenziano che Teramo � la provincia con il pi� alto numero di giornate per presenza di turisti, 7, e 12,1 presenze per abitante. Nella provincia di Pescara, invece, si registra il pi� alto tasso di presenze di stranieri (15,8%) rispetto al 14,1 di Teramo. Subito a ruota le provincie di Chieti e L’Aquila, rispettivamente con il 10,9% ed il 7,4% di turisti stranieri presenti. L’artigianato ha un peso specifico nel comparto turistico abruzzese dove le imprese artigiane di settore sono 5.098, pari al 15,3% del totale del comparto. Sono concentrate per lo pi� nell’abbigliamento, nelle calzature, nell’agroalimentare, nei ristoranti, nelle pizzerie e nelle altre attivit� manifatturiere e dei servizi. La maggior parte delle aziende artigiane del settore del turismo sono in provincia di Teramo (1.473), anche se in calo del 3% rispetto al primo trimestre del 2013. Segue per numero la provincia di Chieti con 1.394 aziende, che scendono dello 0,9% rispetto al 2013. Le aziende teatine sono concentrate per lo pi� nell’agroalimentare (436) ed in altre attivit� manifatturiere (307). A Pescara le imprese artigiane del turismo sono 1.174 specializzate, in particolare, nei settori alimentari, dell’abbigliamento, delle calzature e in attivit� manifatturiere. Il capoluogo adriatico � l’unica provincia della regione che ha fatto registrare un piccolo incremento (+1.2%) rispetto al 2013 e pu� vantare il pi� alto numero di ristoranti e pizzerie artgianali, con 198 attivit�. La provincia de L’Aquila, invece, conta 1057 aziende del settore, concentrate sull’agroalimentare e su altre attivit� manifatturiere e di servizi, con un calo del 2% in confronto al primo trimestre 2013. “Il turismo -riprende Giangiulli- pu� rappresentare anche per l’artigianato una ghiotta opportunit� per arginare la crisi ma serve che le istituzioni regionali diano vita, in fretta, ad un ampio progetto di promozione in grado di fare del turismo una vera risorsa dell’Abruzzo”.