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18/06/2014

Inserito da Rocco | 0 commenti
Esportazioni, Febbo: dalle produzioni abruzzesi ancora segnali incoraggianti. Nel primo trimestre 2014 incrementi positivi arrivano dal vino e dall�olio

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Esportazioni, Febbo: Dalle produzioni abruzzesi ancora segnali incoraggianti

Nel primo trimestre 2014 incrementi positivi arrivano dal vino e dall’olio

vino olio 180614Chieti – “Risultati delle esportazioni positivi anche nel primo trimestre 2014 nel settore agricolo e agroalimentare con importanti incrementi per alcune voci chiave come vino e olio”. E’ quanto dichiara Mauro Febbo, Consigliere regionale e Assessore uscente. “I dati dell’Istat relativi al periodo gennaio – marzo – aggiunge Febbo - certificano la vitalit� e i segnali incoraggianti che l’intero comparto primario ha espresso in questi anni. Trend positivo confermato innanzitutto dalle esportazioni del vino che hanno fatto registrare un +8,9% rispetto al dato dell’anno precedente. Un elemento interessante riguarda i dati a livello nazionale: in termini di incremento percentuale infatti, l’Abruzzo ha registrato il secondo miglior risultato tra tutte le regioni piazzandosi alle spalle del Friuli Venezia Giulia che ha superato il +20%, grazie ad un dato che � ampiamente superiore alla media italiana (+3,1%). E’ importante sottolineare inoltre che nel 2013 gli interscambi di vini abruzzesi con l’estero hanno raggiunto la cifra record di 120 milioni 880 mila euro.

febbo 180614Anche l’olio, nel primo trimestre 2014, ha centrato un ottimo risultato con il medesimo incremento del vino (+8,9%) rispetto al dato 2013, a dimostrazione di quanto la qualit� delle nostre produzioni stia riscuotendo sempre pi� consensi a livello internazionale. Un altro ottimo risultato con una variazione positiva, addirittura a doppia cifra, arriva dagli altri prodotti derivanti dalla lavorazione e conservazione di frutta e ortaggi (+10,7%).

Performance positive nelle esportazioni sono state registrate anche per i prodotti di colture agricole permanenti (+42%), frutta e ortaggi (+21%) e prodotti dell’industria lattiero – casearia (+44%)”.

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