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28/06/2013

Inserito da Antonio | 0 commenti
Chieti: il Presidente della Regione Gianni Chiodi incontra gli imprenditori che hanno partecipato a Inopera

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"Oggi voglio fare un esperimento: ribaltare i ruoli e domandarti: tu cos'hai da chiedere a noi imprenditori?". Con questa domanda di Giuseppe Ranalli, presidente di Cdo Abruzzo Molise, al governatore della Regione Gianni Chiodi, si � aperta l'edizione 2013 di InOpera, l'evento dedicato alle relazioni tra imprese, istituzioni ed operatori economici locali. Un dialogo intenso, quello che si � svolto al Centro Espositivo della Camera di Commercio di Chieti, che ha coinvolto il folto parterre di addetti ai lavori. E il Governatore si presta all'esperimento: "Parto da quello che c'� scritto sulla tua maglietta - dice Chiodi rivolto a Ranalli (che � anche presidente di Tecnomatic, ndr): 'La conoscenza crea valore'. Non � possibile avere opinioni, muovere critiche, elaborare progetti, se non si conosce quello che accade attorno a noi. E mi riferisco alla politica, ma soprattutto al reale. Inizio col farvi una domanda - incalza Chiodi -: qual � il grado di modificabilit� del reale che una classe politica pu� avanzare? Noi politici abbiamo delle responsabilit�, certo, ma � solo una parte della classe dirigente. C'� una corresponsabilit� a lungo termine che non si pu� scambiare con la responsabilit� di una legislatura e di un qualunque mandato elettorale. Siamo tutti parte di un ecosistema sociale ed economico, ognuno deve fare la sua parte. La responsabilit� � di ciascuno di noi: ecco perch� tutto deve ripartire dalla persona". L'esperimento lanciato da Ranalli e raccolto da Chiodi centra subito il tema: "L'impresa rinasce dalla persona. La persona rinasce in un incontro", � infatti il filo conduttore di questa edizione di InOpera, che ospita circa cento imprese impegnate in incontri b2b, workshop e interfaccia tra attori economici ed istituzioni. Nel parterre istituzionale anche la senatrice Federica Chiavaroli, il consigliere regionale Emilio Nasuti e il presidente della IV Commissione permanente Industria, Nicola Argir�.

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"Occasioni come quella odierna sono importantissime - ha detto Ranalli aprendo i lavori - perch� � essenziale ogni tanto trovare il tempo di alzare la testa dal tornio, o dalla scrivania, e volgere lo sguardo agli altri, per trarre beneficio dall'incontro e dal confronto, come individui prima ancora che come lavoratori".

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Ranalli invita i presenti a non censurarsi, a porre al Governatore le domande utili al confronto: "Vi invito a incrementare il valore aggiunto di questo momento dedicato all'incontro. Mi piacerebbe che tra il prima e il dopo di questo momento, accadesse nelle vostre vite qualcosa di significativo. E questo pu� accadere solo dialogando e aprendoci agli altri".

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Il Presidente di Cdo sottolinea che "L'altro non � un nemico di abbattere, ma un alleato attraverso cui crescere" e invita alla riflessioni citando Robert Kennedy: "iniziamo a chiederci cosa noi possiamo fare per il nostro Paese, e non quello che il Paese pu� fare per noi".

"Alla nostra generazione � chiesto di ricostruire e dobbiamo sperimentare il gusto e l'onore di farlo non solo per nostri figli, ma anche per noi. La prima costruzione attiene al nostro Io, non possiamo far nulla se prima non partiamo da noi e dalle nostre aperture agli altri. Oggi siamo qui per questo", conclude Ranalli.

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Il dialogo si sposta poi, necessariamente, sulla crisi: "La crisi � una condizione strutturale - dice Chiodi - che non cambier� nel breve termine. Non � solo finanziaria, legata ai titoli tossici americani. Le nostre imprese perdono quote di mercato e le perdono perch� hanno costi pi� alti dei concorrenti, a partire dai costi della manodopera. Non siamo competitivi nello scenario internazionale.� Il mercato del lavoro non � flessibile, le tasse sono troppo alte, la spesa pubblica non ci consente di ridurle".

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Ancora Chiodi: "L'Abruzzo non si differenzia dal contesto nazionale, noi alcune asperit� le abbiamo anzi vissute prima rispetto al resto del Paese. Il contesto � difficile, ma non possiamo prendere le distanze da quanto accade. Le favole non insegnano che i draghi esistono , le favole sono utili per i bambini perch� insegnano ai bambini che i draghi possono essere abbattuti. Chesterton I nostri tre draghi sono disoccupazione, la rassegnazione, i privilegi, il capitalismo clientelare enormi di alcune caste. Sono questi i draghi che dobbiamo abbattere. Introduco un tema: crescita hard e crescita soft: oggi tutti parlano di infrastrutture materiali, come se esse soltanto potessero aggredire i mercati. E queste richedono costi altissimi. Ma c'� qualcosa che costa poco, ed ha una ricaduta molto pi� importante e di lunga durata e immediata: noi abbiamo bisogno della crescita soft: ricerca, internazionalizzazione, ecc. 800 mld di euro di spesa pubblica ed � fatta da quattro �voci: stipendi pubblici, previdenza sociale, sanit� e gestione del debito, non gli interessi, ma la quota capitale di debito che va restituita assieme agli interessi. Il modello di welfare che abbiamo costruito in Europa oggi � fallito perch� cittadini e imprese non possono pi� sostenerlo. Il momento � difficile, ma non devono essere occasione di divisione. Ciascuno deve fare il suo dovere".

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