07/06/2013
Un convegno chiude il progetto “Gli antichi mestieri del Borgo” realizzato da Confartigianato e finanziato con fondi comunitari e regionali.
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“Giovani & lavoro: un binomio ancora possibile”. E’ il titolo del convegno, in programma domani pomeriggio a partire dalle ore 17 nella sala Cascella della Camera di commercio di Chieti, organizzato dalla Confartigianato a conclusione del progetto “Gli antichi mestieri del Borgo” finanziato dal Fondo sociale europeo e dal Fondo politiche giovanili della Regione. L’iniziativa, innovativa nel suo genere, ha coinvolto dieci giovani teatini di et� compresa tra i 18 e i 35 anni che hanno imparato i segreti di mestieri artigiani radicati nel territorio ma purtroppo in via di estinzione come l’arte orafa, della ceramica e del legno. I dieci ragazzi che hanno preso parte al progetto “Gli antichi mestieri del Borgo” hanno sostenuto 50 ore di lezione teorica e sei mesi di pratica retribuita, con assegni mensili di 400 euro, in aziende artigiane della zona altamente qualificate. Un modo per far rinascere l’interesse nei confronti degli antichi mestieri artigiani e per offrire alle nuove generazioni opportunit� lavorative concrete in un periodo storico caratterizzato dall’assenza cronica di lavoro. “Due ragazzi- afferma Daniele Giangiulli, direttore Confartigianato Chieti- hanno gi� in tasca un contratto di lavoro e ritengo che questo sia l’aspetto pi� importante di un progetto lanciato da Artigianservice, l’ente di formazione di Confartigianato. L’augurio � che altri progetti di questo genere possano essere finanziati dalla Regione.” Il convegno di domani pomeriggio, inoltre, vedr� la partecipazione di relatori illustri. Ai saluti di rito delle autorit� locali e di Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di commercio di Chieti, faranno seguito gli interventi di Riccardo Giovani, direttore area relazioni sindacali di Confartigianato Imprese, di Germano De Sanctis, direttore generale politiche attive del lavoro della Regione Abruzzo, di Paolo Gatti, assessore regionale alle politiche del lavoro e di Giulio Sapelli, docente di Storia economica dell’universit� degli studi di Milano.