17/06/2021
UNO/PARI il nuovo progetto di cooperazione umanitaria di Ursini per Comunit� Papa Giovani XXIII
�
Fino a Natale per ogni prodotto Ursini acquistato online uno sar� donato all’Associazione fondata da Don Oreste Benzi
�
�
Non � nuova a questo tipo di attivit� la famiglia Ursini che anche quest’anno lancia il Progetto umanitario UNO/PARI, un’idea nata dal fondatore dell’azienda Giuseppe Ursini, vicino ai pi� bisognosi da sempre e che dal 2016 d� ai propri prodotti un gusto diverso, quello della solidariet�.
A 5 anni dalla nascita del progetto, questa volta, l’opera � destinata all’Associazione Comunit� Papa Giovanni XXIII che dal 1968 si occupa di contrastare la povert� e l’emarginazione.
Prima che un’azienda, infatti, Ursini � una famiglia e il valore pi� grande che una famiglia possa trasmettere � di certo la condivisione. Motivo per cui negli anni l’azienda che ha sede a Fossacesia (Ch) si � impegnata a destinare il proprio sostegno umanitario sotto forma di merce (sughi, olio extra verdine di oliva, sottoli, olive) a diversi enti solidali italiani.
Con i “nuovi poveri”, figli della crisi pandemica che ha piegato il pianeta nell’ultimo anno e mezzo,� il numero delle persone indigenti � arrivato a circa 820 milioni e proprio per questo, a distanza di 5 anni e in occasione del lancio del nuovo e-commerce, Ursini ha ben pensato di riproporre il progetto UNO/PARI questa volta insieme all’Associazione Comunit� Papa Giovanni XXIII, una bellissima comunit� fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi ed oggi diventata una grande realt� di condivisione e una grande famiglia in cui ognuno viene accolto e amato; un home/food/love-sharing con i pi� poveri ed emarginati, oltre 5000 persone con cui i membri e volontari della Comunit� spendono la loro vita in 500 realt� di accoglienza in tutta Italia e in 40 paesi del mondo, vivendo insieme ogni giorno, condividendo la casa, la famiglia, la quotidianit�.
Il nome UNO/PARI ha infatti il valore ancora pi� calzante perch� per ogni prodotto che l’utente acquister� sullo shop online ne verr� donato uno in beneficienza, cos� da contribuire fortemente a dare un pasto sicuro a chi purtroppo non pu� permetterselo.
�
“Acquistando un prodotto online sul nostro sito – dichiara l’Amministratore Pierpaolo Ursini – noi abbiamo la possibilit� di poterne regalare uno. In pratica � come se il nostro cliente acquistasse due prodotti al costo di uno, ma quell’uno in pi� va direttamente alla Comunit� Papa Giovanni XXIII e sar� consumato all’interno delle loro case di accoglienza, nelle cucine solidali destinate ai meno fortunati nella vita. Ecco perch� abbiamo dato al progetto questo nome, perch� come nel calcio riporta al pareggio, 1 a 1, e l’unica ad uscirne vincitrice � la solidariet�. Il nostro obiettivo � quello di continuare con questa campagna almeno fino a Natale”.
L’Associazione Comunit� Papa Giovanni XXIII � composta da giovani, donne e uomini, consacrati laici, sacerdoti che scelgono di condividere la propria vita con chi non ha nulla. Ad oggi conta pi� di 500 realt� di condivisione nel mondo tra case-famiglia, mense, centri di accoglienza, comunit� terapeutiche, Capanne di Betlemme per i senzatetto, famiglie aperte e case di preghiera dove vive ogni giorno con oltre 5.000 persone emarginate, povere, abbandonate. Ogni anno deve garantire oltre 7,5 milioni di pasti alle persone che si rivolgono a lei in cerca di aiuto e lo fa anche grazie al sostegno che raccoglie attraverso la campagna “Un Pasto al Giorno” (unpastoalgiorno.apg23.org). La Comunit� opera anche attraverso progetti di emergenza umanitaria e di cooperazione allo sviluppo, ed � presente nelle zone di conflitto con un proprio Corpo di pace.
�
“In un momento come questo, difficile per tanti ma anche in cui guardiamo al futuro con la speranza di qualcosa di nuovo”, dichiara Giovanni Ramonda Responsabile generale della Comunit�, “un’iniziativa come questa � importantissima perch� lavora concretamente per la giustizia, per costruire un mondo in cui chi � in situazione di bisogno, ed � costretto a tendere la mano in cerca di aiuto, trovi risposta, trovi qualcuno pronto non solo a sfamarlo ma anche ad ascoltarlo e riconoscerlo come fratello.”