24/11/2012
LANCIANO. “La vicenda relativa all’arco antico ritrovato a Santa Chiara, che ha appassionato studiosi e cittadini di Lanciano, e non solo, si chiude con il definitivo provvedimento di questa amministrazione di seppellire il reperto sotto terra e cemento. Questa preziosa testimonianza del passato verr�, infatti, coperta da ghiaia e chiusa con un lastrone prefabbricato che la render� invisibile”.
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Manlio D’Ortona, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, che era stato tra i primi testimoni del prezioso ritrovamento, tanto da farlo oggetto di un’interrogazione consiliare e altre iniziative di tipo amministrativo, con rammarico e grande dispiacere stigmatizza la decisione dell’amministrazione di non procedere con i lavori di scavo.
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“La mancanza di una progettualit� – sottolinea D’Ortona - che poteva partire da una analisi di contesto per trovare e capire quale continuit� c’� tra questo reperto e il resto del territorio (verso le torri Montanare, corso Roma e il Torrione) si conclude con la sua definita "sepoltura". L'assessore Di Naccio – aggiunge il consigliere di opposizione - dichiar� in Consiglio comunale che l’amministrazione avrebbe investito su questo reperto archeologico attraverso un intervento che prevedeva la posa di una lastra di vetro adeguata per renderlo visibile e restituirlo al territorio”.
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Evidentemente, per�, cos� non � stato, visto che proprio in questi giorni si sta procedendo alla copertura del reperto con un lastrone di cemento che non permetter� pi� a nessuno di ‘vedere’ questa preziosa testimonianza archeologica (che potrebbe essere solo una delle tante) della Lanciano antica.
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Quindi due le considerazioni.
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Nella prima si evidenzia che quello che si sostiene in Consiglio comunale non si traduce in fatti concreti. Anzi si annuncia un intervento (lastra di vetro con reperto visibile) e poi se ne fa un'altro (lastra di cemento come "tappo").
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Nella seconda si sottolinea la mancanza di una progettualit� di ogni genere, sia in termini turistici e culturali, che infrastrutturali.
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“Sono passati sette mesi dal ritrovamento dell’arco antico – conclude D’Ortona - e la decisione � stata di restituire alla terra ci� che la terra aveva restituito ai cittadini.� La ‘cultura’ torna al ‘buio’”.
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