21/11/2012
Il 22 novembre i penalisti italiani si astengono da ogni attivit� difensiva in segno di protesta per l’attuale condizione di degrado di molti istituti penitenziari italiani e per la situazione spesso indecorosa in cui si trovano i detenuti a causa del perdurare delle condizioni di sovraffollamento delle carceri italiane; per sollecitare misure immediate, modificando il sistema delle pene e rafforzando le misure alternative al carcere; per il rispetto dei diritti umani, che sono inviolabili; per favorire il recupero dei condannati e far diminuire la recidiva.
Si tratta di un tema delicato, che sicuramente non riscuote l’approvazione di molti cosiddetti “benpensanti”, rassicurati all’opposto da chi mostra la faccia feroce e dichiara che il detenuto, in fondo, ha quel che si merita.
Ma i penalisti non hanno mai inseguito l’applauso facile ed il consenso delle masse: a parte quanto prevede la nostra Costituzione (che, all’art. 27, stabilisce che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanit� e devono tendere alla rieducazione del condannato) basta ricordare che il detenuto � prima di tutto una persona, e come tale va rispettato nella sua dignit� e nel suo decoro. Del resto, gi� nel 1700 Voltaire affermava che dallo stato delle carceri si misura il livello di civilt� di un Paese.
Nell’occasione, su iniziativa della Camera Penale di Lanciano, presso il palazzo di Giustizia di Lanciano-Aula Falcone e Borsellino, alle ore 11,00 si terr� un incontro-dibattito-conferenza stampa dal titolo “Carceri e Diritti Umani. Lo stato della detenzione in Italia”.
Interverranno il Presidente del Tribunale di Lanciano d.ssa Gilda Brindesi, il dott. Ciro Riviezzo, il dott. Francesco Marino,�il Procuratore della Repubblica di Lanciano dott. Francesco Menditto ed il Comandante della Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale di Lanciano, Commissario Nicola Pellicciaro.