E’ stata davvero una Pasqua di Resurrezione al campo San Marco di Pescara sabato 19 aprile. Uno scontro di gioco normalissimo, fortuito, poteva diventare un dramma per tutti gli sportivi appassionati di calcio e non. La ricostruzione dei fatti � affidata ad uno spettatore, presente al campo, come tutti i giorni, sempre vicino ai ragazzi.

“Abbiamo visto un ragazzo a terra, sembrava uno dei tanti piccoli infortuni dai quali ci si riprende subito, poi ci siamo accorti subito che si trattava di qualcosa di pi� grave e soprattutto pericoloso.

E’ stata subito chiamata l’ambulanza e nell’attesa � stato molto responsabile il comportamento di tutti, chi si prodigava vicino al ragazzo, chi riusciva a far mantenere l’ordine, chi preparava la strada all’arrivo dell’ambulanza. Pur se tutti scossi, impauriti, disperati per quel che stava accadendo e soprattutto poteva accadere in pochi istanti, hanno mantenuto la calma. Certo nulla probabilmente avrebbe potuto la stessa ambulanza se non ci fosse stato l’intervento tempestivo dei tre angeli che la Pasqua aveva riservato al campo San Marco”.

Attraverso altre testimonianze, abbiamo saputo anche il nome dei tre angeli che hanno di fatto salvato la vita al ragazzo; si tratta di Giancarmine Chiacchiaretta, Adriano Tiberii e Marco Giansante, che hanno prestato il primo soccorso e il primo intervento sul ragazzo, con altruismo ma anche professionalit�, grazie alla loro esperienza sui campi ma anche alla formazione in materia.

A tal proposito registriamo l’appello accorato dello spettatore che continua nel suo resoconto: “L’intervento di tutti � stato tempestivo, eccezionale anche in virt� della situazione drammatica nella quale sono piombate tante persone in un istante. Ora per� serve formazione per aumentare il numero degli angeli capaci di questo “miracolo”, servono ambulanze con personale qualificato presenti sempre al campo, servono strumenti obbligatori nei campi per il primo intervento che in queste situazioni potrebbe essere l’ultimo”.

Ci sentiamo di essere profondamente d’accordo con queste parole, tagliamo dappertutto ma non sulla sicurezza dei giovani, che attraverso lo sport portano avanti i veri valori della vita. E il lieto fine in questa Pasqua di Resurrezione non rimarr� un caso isolato.