16/11/2017
“Vietato Morire! - Nove storie (non) d’amore” � il titolo dello spettacolo di prosa ideato e realizzato dall’Associazione Culturale e Teatrale “Drago D’Oro” in collaborazione con la “Scuola di Danza Nadine” e col patrocinio del Comune di Atessa. La pi�ce andr� in scena sabato 25 novembre 2017 alle ore 21.00 presso teatro “A. Di Iorio” di Atessa.
“Una data che abbiamo fortemente voluto in cartellone” – precisa Paolo Villanese, presidente dell’associazione e coregista – “il Drago D’Oro, infatti, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, dar� il proprio contributo mettendo in scena i fatti di cronaca nera pi� clamorosi (in negativo) degli ultimi anni, aventi per protagoniste proprio le vittime di femminicidio”.“Nove storie di donne” – continua Daniela D’Arco, coautrice e coregista dello spettacolo – “che come tante altre, purtroppo, hanno sperimentato la violenza tra le mura domestiche, da chi diceva di amarle”. “Con Vietato Morire! – continua la coregista – “vogliamo trasporre tali drammi, e tale drammaticit�, attraverso le suggestioni che solo il teatro totale pu� creare. Superando i limiti della parola scritta e degli stereotipi sull’argomento, infatti, scopriremo, o meglio, riscopriremo l’autentica natura polidimensionale dell’opera teatrale in cui voce, danza, luci e suoni sono parti integranti dell’atto totale delle attrici, nel nostro caso non professioniste, chiamate non ad identificarsi con un personaggio, ma a mettere in risalto le storie con le proprie capacit� performative”.
Le nove interpreti sono: Malgari D’Amario, Siria Cinalli, Mariaconcetta Travaglini, Anna Villanese, Benedetta Tieri, Pina Teti, Fabiana Zizi, Concetta Piretti e Alessandra Celiberti. Quattro le performers: Sara Pomponio, Lucrezia Scutti, Ludovica Pellicciotta e Dorothy Varrati. Coreografia: Nadia Di Fazio. Regia: Daniela D’Arco e Paolo Villanese.
“Vietato Morire! – precisano Daniela D’Arco e Paolo Villanese – � il modo in cui l’associazione “Drago D’Oro” e i suoi collaboratori esprimono vicinanza e solidariet� a tutte le donne vittime di violenza, ormai sempre pi� spesso consumata in presenza dei figli. Tali episodi non possono pi� essere considerati come fatti privati o isolati, ma rappresentano un’emergenza da controllare, un fenomeno strutturale di primaria importanza le cui cause sono molteplici, in primis culturali. Ecco perch� abbiamo deciso di parlarne, teatralmente”.
“Ci auguriamo – concludono i due giovani registi - un’ampia partecipazione di pubblico con il desiderio e la speranza che “Vietato Morire!” arrivi a tutti, soprattutto ai pi� giovani, affinch� in futuro questa piaga sia debellata definitivamente e si possa, pur non senza dolore, averne solo un vago ricordo”.�