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20/07/2015

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
'La Honda Italia rispetti le promesse fatte ai lavoratori': la UILM denuncia delle incongruenze sul piano industriale in Val di Sangro dell'azienda nipponica

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sangroservizi 200715

La Honda rispetti le promesse fatte ai lavoratori.

honda 200715“Raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2016 per mettere al sicuro lo stabilimento della Honda Italia di Atessa, questo era l’accordo. Sacrifici lacrime e sangue che hanno significato 434 licenziamenti e tagli lineari ai costi. In stabilimento si lavora a testa bassa sul progetto di rilancio, ma l’impegno degli ultimi due anni rischia di essere vanificato se la casa madre giapponese non rispetta le promesse fatte presso il Ministero dello Sviluppo Economico nel dicembre 2012.

Il 25 giugno nel corso dell’incontro con la direzione Honda per una verifica del piano industriale sono emerse alcune incongruenze. Abbiamo appreso che le perdite sono passate dai 35 milioni di euro iniziali a 13 milioni, ma questa somma � lievitata di 4 milioni a causa degli acquisti di componenti all’estero, per effetto del cambio euro-dollaro.

Inoltre, ci � stato comunicato che per contenere ulteriormente i costi si ha la necessit� di acquistare dall’Asia i motori del modello PCX 125 e 150 e del modello SH 125 e 150, questo significa lo smantellamento della linea di assemblaggio motori ad Atessa. La scelta prospettata appare incomprensibile visto che motori cinesi, thailandesi o vietnamiti non sono paragonabili a quelli prodotti dalla Honda Italia di Atessa, che vantano da sempre una qualit� del 100% e non hanno mai avuto una campagna di richiamo.

I giapponesi sbagliano se vogliono fare industria con modelli cinesi. La Honda domina nel mercato Europeo delle due ruote esclusivamente grazie al marchio made in Italy. Per questa ragione i motori devono restare ad Atessa e riteniamo la proposta di delocalizzazione sbagliata.

Non dimentichiamo che la produzione dei motori power finita in America, ha tolto occupazione e lavoro al territorio per ottenere solo qualche euro di risparmio.

Inoltre, nell’accordo ministeriale � scritto che ad Atessa si sarebbe dovuto realizzare il progetto FOP, cio� realizzare moto da customizzare per i clienti europei. Chiediamo alla propriet� Honda in quale fase si trova questo progetto e perch� non � stato ancora avviato?

Dov’� finita la nuova maxi moto che, al raggiungimento del pareggio di bilancio, lo stabilimento di Atessa avrebbe dovuto produrre per il mercato europeo?

Alla propriet� giapponese e ai nuovi vertici della Honda Europa chiediamo di rispettare gli impegni e le promesse fatte ai lavoratori e al territorio. �Vogliamo risposte certe e garanzie, altrimenti siamo pronti a combattere con iniziative sindacali, politiche e istituzionali per difendere il futuro della Honda Italia di Atessa e del territorio.”

�Lanciano, 20 luglio 2015

� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � �Il Segretario UILM Chieti-Pescara

� � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � � Nicola Manzi

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