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21/12/2018

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Ospedale di area disagiata ad Atessa, Febbo: gli atti smentiscono l'assessore Paolucci

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bcc 211218

Febbo e Testa in visita ispettiva presso il nosocomio di Atessa

OSPEDALE AREA DISAGIATA AD ATESSA, FEBBO: GLI ATTI SMENTISCONO L’ASSESSORE PAOLUCCI

Atto aziendale cambiato per la quarta volta senza inserire nulla per l’Area disagiata

febbo-visita ospedale 211218

ATESSA 21.12.2018 – “Riscontrato tutto quello che temevamo. Si continua a prendere letteralmente in giro i cittadini di Atessa e del suo comprensorio. Nonostante la recente inaugurazione farsa svolta proprio dall’assessore regionale Paolucci, sia dallo stato di fatto del nosocomio sia dai recenti atti aziendali emerge chiaramente come sia lontano e ancora inattuabile l’attivazione del Presidio di Area Disagiata”. Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia,�Mauro Febbo�a margine dell’ispezione effettuata ieri mattina accompagnato unitamente all’ex assessore comunale di Atessa,�Gilberto Testa.

“La realt� – commenta�Febbo�– emersa girando i vari reparti e parlando con il personale medico ed infermieristico � molto preoccupante in quanto agli annunci e alle promesse fatte proprio da questo Governo regionale non sono mai succeduti gli atti e i provvedimenti conseguenti. Infatti nella Delibera, n. 1498 del 18 dicembre 2018, adottata dal Direttore Flacco scopriamo come, nonostante si vada a modificare l’Atto aziendale della ASL Lanciano-Vasto-Chieti per la quarta volta, non vengano inserite le modifiche e i criteri necessari per arrivare all’attivazione del Presidio di Area Disagiata su Atessa, tant’� che vengono elencati i P.O. (Presidi Ospedalieri) della ASL Teatina e non compare assolutamente il Nosocomio Atessano. Cos� come non conosciamo ancora cosa sia stato detto al Ministero e poi scritto nel verbale dell’ultimo Tavolo di Monitoraggio. Una cosa � certa: le continue e ripetute modifiche ed integrazioni inserite all'interno dell'Atto Aziendale, denotano chiaramente una totale mancanza di programmazione sanitaria da parte della Regione Abruzzo e della stessa ASL, tenendo conto che si tratta del fondamentale documento per programmare l’organizzazione sanitaria nell’ambito di una ASL, e che per prassi subisce modifiche ogni 2 o 3 anni. Cambiare un Atto cos� importante per quattro volte nell’arco di un solo anno non ha precedenti nella nostra sanit� e descrive perfettamente la confusione che vive il mondo sanitario abruzzese. Oggi l’Ospedale di Atessa vive una situazione drammatica con carenza di medici e reparti in forte difficolt� dove i posti letto originariamente presenti ad Atessa nello storico reparto di Medicina, letteralmente scippati nell’ottobre 2017 con la delibera dell’allora Commissario ad Acta D’Alfonso e trasferiti definitivamente in altri nosocomi, non sono mai stati restituiti, ma sono rimasti dove sono. La “riapertura fasulla” che si � avuta nei giorni scorsi e tanto acclamata in pompa magna, non ha, pertanto, ripristinato i vecchi posti letto della medicina di Atessa, ma � consistita esclusivamente nel cambiare nome al reparto di lungodegenza, da lungodegenza a medicina/lungodegenza, mantenendo il medesimo personale medico e paramedico e lo stesso numero di posti letto, che passano dai 26 di lungodegenza a 20 di medicina e 6 di lungodegenza. Per non parlare della palestra di riabilitazione al paino terra: per raggiungerla bisogna percorre un corridoio lungo e freddo”.

paolucci 211218“La visita ispettiva – spiegano�Febbo e Testa�- ha chiarito come le nostre perplessit� sull’Ospedale di Atessa siano tutte pi� che fondate. L’11 febbraio, all’indomani delle elezioni regionali, il nuovo Governo regionale dovr� gestire una vera patata bollente eredita poich� bisogna immediatamente adoperarsi per l’istituzione di Ospedale di Area Disagiata, riconosciuta dal Tavolo di Monitoraggio con i Ministeri competenti, partendo dalla modifica del famigerato Decreto n. 79”

“E’ chiaro – conclude�Febbo�– come oggi siamo di fronte ad una Sanit� ormai allo sbando, che modifica gli atti aziendali in vista di una imminente campagna elettorale, per cercare al fotofinish di mettere qualche “pezza a colori” e correre ai ripari, provando a recuperare un consenso ormai perduto a causa dei tanti disastri perpetrati negli anni nel settore sanitario e non solo”.

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