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20/11/2017

Inserito da Antonio Calabrese | 0 commenti
Atessa: il Consigliere Fioriti sollecita il Prefetto per aumentare l'organico delle forze dell'ordine per arginare la criminalit� organizzata

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luca finocchio 2011172

Pi� uomini ai Carabinieri di Atessa,� al Commissariato di PS ed ai Carabinieri di Vasto per rendere sempre pi� difficile l’affluenza della criminalit� organizzata dalle regioni interessate dal fenomeno

COMUNICATO

Con una lettera indirizzata al Prefetto di Chieti , al Sindaco di Atessa ed i Sindaci dei Paesi limitrofi al territorio atessano, Fioriti denuncia la carenza di organico dei Carabinieri di Atessa e Vasto e del Commissariato di pubblica sicurezza di questa citt�.

fioriti 201117“Nel momento in cui stanno� per iniziare i lavori di completamento della FONDOVALLE SANGRO – afferma il consigliere -� non possiamo cullarci sugli allori e vederci solo e soltanto effetti positivi che ci sono e sono importanti, ma tali potranno essere ed assumere un significato altamente qualificanti per l’Abruzzo e per il territorio del Sangro se, da subito, si porranno le basi per una c diffusa tra le genti, attraverso una attivit� di prevenzione della sicurezza, assai efficiente e qualificante”

“Il territorio della valle del Sangro, in particolare quello del polo industriale Atessa-Paglieta, che maggiormente beneficer� della nuova apertura – continua Fioriti - �� interessato quotidianamente dalla presenza di oltre quindicimila persone che vi lavorano, hanno attivit�, sono titolari di aziende, importano ed esportano merci e� cos� via dicendo; tutte attivit� che producono ricchezza.� E laddove v’� produzione di ricchezza la malavita rivolge il suo sguardo interessato ed impietoso”.

Inoltre “quando verr� realizzata l’opera di cui si parla, la criminalit� organizzata , identificabile con la mafia napoletana, non potr� tenersi lontana da affari da impiantare nella nuova terra promessa, proveniente dalla parte occidentale. Da Sud, invece, la malavita pugliese , che, peraltro,� sarebbe gi� presente,� da alcuni segnali che si leggono, non lascer� nulla di intentato per avere la supremazia territoriale. In sintesi sulla nuova frontiera si scatener� una guerra di mafie con il rischio di coinvolgere disgraziatamente i nostri residenti ed i titolari di attivit�. Si tratterebbe di una guerra dagli esiti incerti, ma che sicuramente la criminalit� avr� modo di risolvere �con una pax mafiosa che comporter� la suddivisione di competenze e di materie. L’una tratter� il traffico di sostanze stupefacenti, l’altra avr� a che fare con tutte le altre attivit� tipiche delle organizzazioni malavitose di un certo rilievo.

“Pertanto – sottolinea Fioriti - sarebbe non solo auspicabile, ma assolutamente indispensabile por mano, IMMEDIATAMENTE, �ad una rivisitazione del numero degli uomini delle forze di polizia preposti alla salvaguardia del territorio della valle del Sangro e dei suoi confini. Ci� non solo e soltanto in funzione di quel che potrebbe accadere domani, ma soprattutto in considerazione di quanto accade oggi: furti in aziende; danneggiamenti; incendi ed altre azioni delittuose di minore entit�, neppure denunciati, come vandalismi e danneggiamenti nei confronti dei beni pubblici.

Per quanto riguarda la sicurezza locale – conclude Fioriti, che sulla questione ha presentato apposita interrogazione -� appare doveroso rivolgere una raccomandazione� ai Sigg.ri Sindaci di Atessa e dei Comuni confinanti di dotare i propri Paesi, qualora non le abbiano gi� installate, di idonee telecamere moderne con un sistema di registrazione presso le proprie polizie locali, funzionanti� a norma di legge. Tali apparecchi, assolutamente dotati della vigilanza night and day, dovranno essere perfettamente funzionanti e non alla merc� di atti vandalici come quelli verificatesi presso le scuole di Montemarcone, poich� davvero potrebbero costituire un deterrente valido a tutti gli effetti contro tutti gli illeciti.

In ultimo Fioriti auspica “che� i Sigg.ri Sindaci dei Paesi confinanti con il territorio atessano, si incontrassero per una decisione comune in fatto di prevenzione e di sicurezza e per dar vita a schemi� di vigilanza condivisa che potrebbero rappresentare una delle soluzioni di contrasto efficiente contro qualsivoglia infiltrazione di natura criminale”

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