17/12/2015
NO INCENERITORE IN VAL DI SANGRO
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Al comune di Lanciano e alla Regione Abruzzo � stata avanzata una domanda per realizzare, nella frazione di Brecciaio, un impianto di pirogassificazione dei rifiuti.
I pirogassificatori non sono altro che inceneritori e vengono classificati come industrie insalubri di prima classe.
Con l’impianto che si vorrebbe realizzare ci si propone di trasformare circa 50mila tonnellate all’anno di rifiuti di ogni tipo in combustibili quali: olio, carbone e gas.
Mentre l’olio, il carbone e gli altri residui andrebbero smaltiti in discarica come rifiuti speciali, il gas servirebbe ad alimentare, 24 ore su 24, una turbina a vapore per la produzione di energia elettrica.
Con questo impianto si immetterebbero in atmosfera polveri sottili e nocive e altre sostanze tossiche in grandi quantit�, con un raggio di ricaduta molto ampio.
Questo impianto dovrebbe realizzarsi nelle vicinanze di delicate emergenze ambientali – fiume Sangro, Oasi di Serranella, area protetta di Mozzagrogna – e nel cuore di una vasta area agricola a coltura intensiva e specializzata per la produzione di pesche e ortaggi.
La zona prescelta, inoltre, si trova al centro di una vasta area urbana che va dalla stazione di Casoli alla pianura di Paglieta dove vivono circa 20mila cittadini e dove operano centinaia di attivit� commerciali e di servizio, nonch� insediamenti industriali che danno lavoro a migliaia di addetti.
L’A.N.P.I. di Atessa ritiene sbagliata la realizzazione di questo impianto, sia per la funzione che dovrebbe svolgere, sia per l’area in cui lo si vorrebbe ubicare.
L’A.N.P.I. ritiene che questo impianto sia oltremodo inutile poich� per il futuro vi � l’impegno a produrre sempre meno rifiuti, a potenziare la raccolta differenziata e a intensificare l’attivit� di riciclo.
L’A.N.P.I. ritiene, inoltre, questo impianto dannoso per la salute umana, per gli ecosistemi ambientali, per le attivit� produttive, soprattutto per quelle agricole, per le attivit� turistiche presenti e per il loro sviluppo. La presenza di questo impianto causerebbe anche un deprezzamento dei prodotti agricoli e dei beni – case e terreni – ubicati nelle sue vicinanze.
L’A.N.P.I. sottolinea che le aree urbane, agricole, industriali e commerciali pi� direttamente interessate sarebbero quelle del comune di Atessa; in particolare le localit� di Piana La Fara, Saletti, San Luca e Montemarcone che si trovano nelle immediate vicinanze del progettato termovalorizzatore.
L’A.N.P.I. invita, pertanto, tutti i cittadini a mobilitarsi, come sempre hanno fatto, affinch� gli Enti competenti (Comune e Regione in primo luogo) facciano tutto il possibile per impedire la realizzazione di questo impianto.
L’A.N.P.I. si ripromettere di organizzare, al pi� presto, un incontro pubblico e di promuovere iniziative al riguardo.
Il Direttivo A.N.P.I. Atessa
13/12/2015