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23/04/2014

Inserito da Rocco | 0 commenti
Febbo: una stretta collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo dei distretti rurali

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Febbo: Una stretta collaborazione tra pubblico e privato per lo sviluppo dei distretti rurali

mauro febbo 230414PESCARA - Il Consiglio regionale, nel corso dell’ultima seduta ha approvato importanti modifiche ed integrazioni ai testi delle Leggi regionali che riguardano l’istituzione dei distretti rurali e la promozione e il riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualit� (Daq). E’ stata prevista inoltre l’istituzione del distretto agroalimentare della Pesca.� Ad annunciarlo l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo che illustra i passaggi principali del provvedimento e sottolinea come l’Amministrazione regionale creda concretamente sulla valenza dei distretti come strumenti di aggregazione importanti per la valorizzazione del territorio e delle imprese.

Una delle novit� pi� interessanti riguarda il Piano di distretto che � adottato dalla Regione d'intesa con le rappresentanze economiche, sociali e istituzionali maggiormente rappresentative del territorio interessato e i suoi contenuti che riguarda: i processi di coesione e correlazione tra i diversi settori produttivi presenti all'interno del distretto rurale; la riorganizzazione delle filiere produttive, comprese quelle foresta-legno e dell'agroenergia, ai fini dell'incremento della competitivit� e della salvaguardia ambientale; la sostenibilit� ambientale anche attraverso la promozione dell'efficienza energetica e lo sviluppo di risorse energetiche da fonti rinnovabili; il mantenimento e la crescita dei livelli occupazionali del settore, anche attraverso la valorizzazione delle risorse umane disponibili; la creazione e il miglioramento di strutture produttive ed infrastrutture di servizio adeguate per le esigenze funzionali del distretto; lo sviluppo di relazioni economiche fra i soggetti del distretto in chiave interprofessionale; la conservazione, tutela e valorizzazione delle connotazioni paesaggistiche ed ambientali del territorio, anche attraverso la promozione della multifunzionalit� dell'agricoltura.�

Il Piano di distretto deve prevedere l'analisi sintetica della situazione esistente e delle prospettive della produzione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione, distribuzione e consumo dei prodotti del distretto, nonch� delle problematiche ambientali e territoriali; la descrizione della situazione esistente ed una valutazione delle prospettive delle diverse forme di interrelazione e interdipendenza tra imprese della produzione, della lavorazione, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, agro-forestali e della produzione di energia da fonti rinnovabili, ed altri soggetti locali; l'indicazione delle politiche agricole e rurali, agro-forestali e agro-energetiche significative per il distretto, la tutela e la valorizzazione delle produzioni agricole, delle produzioni della filiera foresta-legno e della filiera dell'agro-energia, delle risorse ambientali e territoriali, del paesaggio e delle tradizioni rurali; la definizione di progetti di innovazione; l'adesione di un numero minimo di imprese (Pmi), non inferiore a 10, nonch� le associazioni di categoria pi� rappresentative del settore cui fanno riferimento le imprese; le proposte di interventi per l'ammodernamento e la razionalizzazione dei processi produttivi e per la valorizzazione delle produzioni del distretto privilegiando l'utilizzo in forma integrata degli strumenti finanziari disponibili. Il Piano di distretto, che ha validit� triennale, � approvato dalla Giunta regionale, previo parere della Commissione consiliare competente, entro sessanta giorni.

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