OSPEDALE DI ATESSA: LA REGIONE TROVI LA SOLUZIONE MIGLIORE PER IL BENE DEI CITTADINI E DEL TERRITORIO.

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di Emilio Falcone, Consigliere Comunale di Atessa del Movimento 5 Stelle:

“Atessa ha con tutta evidenza subito un netto sopruso: lo smantellamento in 48 ore del Pronto Soccorso e dei reparti di lungodegenza e riabilitazione, laboratorio prelievi, radiologia, centro donazione sangue AVIS.

Il tutto con la motivazione della realizzazione di un Covid Hospital ad Atessa presso il San Camillo De Lellis.

Siamo fortemente allarmati da quanto si apprende dalle testate giornalistiche in merito alla costante mancanza di dispositivi di sicurezza (DPI) presso i reparti ospedalieri, soprattutto alla luce degli eventi emergenziali a cui stiamo assistendo, nonch� sulla riorganizzazione in corso delle strutture ospedaliere.

Stendo un velo pietoso sulle modalit� con cui � stata avanzata dai sindaci del territorio la proposta di realizzazione del Covid Hospital ad Atessa. Su questo punto, comunque, ci sar� tutto il tempo per discutere.

Vogliamo sperare che il Covid Hospital venga attivato con tutte le misure necessarie atte a scongiurare un nuovo focolaio di infezione.

Non basta una tinteggiatura veloce delle pareti della struttura. Servono misure di sicurezza idonee, volte a garantire la sicurezza dei malati, degli operatori sanitari e medici, nonch� delle loro famiglie ed allo stesso tempo della cittadinanza tutta. Gi� la carenza dei DPI fa drammaticamente sorridere.

Non si comprende perch� si sia data disposizione di trasferire i pazienti che erano ricoverati ad Atessa - nei reparti di lungodegenza e riabilitazione- presso l'ospedale di Ortona. Quest'ultimo sar� anch'esso Covid Hospital. Non si comprende per quale motivo si debba aumentare il rischio di contagio per pazienti per lo pi� appartenenti alla fascia di et� a maggior rischio, creando, altres�, notevoli disagi per i loro familiari che in tempi di limitazione delle libert� di circolazione e con tutti i rischi legati alla emergenza in corso, debbono recarsi fino ad Ortona a visitare e/o assistere i propri familiari ricoverati.

Pensare che un territorio quale quello di Atessa e di tutti i comuni che orbitano attorno alla Zona Industriale possa rimanere privo di pronto soccorso e di altri servizi essenziali � una evidente follia.

Peraltro, il Pronto soccorso dell'Ospedale Renzetti di Lanciano (che dovrebbe quindi assorbire il traffico di Atessa) � gi� super congestionato, e sono degli ultimi giorni le notizie di contagio di pazienti e sanitari di Covid19 presso ben 2 reparti della stessa struttura. Si pu� comprendere che si sta affrontando una situazione di emergenza, ma la gestione della stessa senza alcun senso rischia di accentuare gli effetti della epidemia.�

Sia chiaro: i reparti per pazienti Covid sono necessari, ma non si pu� eliminare su due piedi servizi essenziali per una intera popolazione con questa giustificazione. Non esiste solo il Covid19, esistono persone malate anche di altre patologie. Le si vuol lasciare senza assistenza sanitaria? Per quale motivo non si � pensato, ad esempio di trasferire quanto meno il P.S. e gli uffici amministrativi presso la sede del vecchio Ospedale di Atessa (Piazza Garibaldi), di propriet� della ASL?

Oltretutto, di Atessa ci si ricorda solo quando � comodo ricordarsene. La Regione Abruzzo ha letteralmente bistrattato per anni il nostro territorio con tagli abominevoli alla Sanit�. I tagli sono stati effettuati in base a parametri ben opinabili, e comunque con l'utilizzo di statistiche relative all'accesso ai servizi sanitari in situazioni di normalit�.

Il risultato � che alla prima seria emergenza il sistema crolla e evidenzia la brace accesa delle contraddizioni celate, fino a questo momento, sotto la cenere.

Atessa e i comuni limitrofi sono una realt� territoriale che merita adeguati servizi sanitari non prese in giro. Esigiamo certezze anche per il futuro (post-emergenza covid19) dei servizi sanitari presso l'Ospedale di Atessa.

Mi richiamo sempre a quello che sostiene Gino Strada, il fondatore di Emergency. La spesa pubblica in Sanit� deve essere tanta quanto basta a garantire a tutti di stare in buona salute.�

Non � pi� tempo, semmai lo sia mai stato, di fare giochetti di bilancio economico sulla pelle delle persone.”