01/06/2015
La stampa nazionale, nella settimana appena trascorsa, ha dato ampio risalto ad una frase attribuita all'ormai ex Presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Felice Belloli, espressa in occasione del consiglio direttivo del dipartimento del calcio femminile;� frase offensiva per l'epiteto ma soprattutto per il contenuto.
Il Sig. Belloli non solo non ha smentito l'episodio n� lo ha rettificato anzi ha cercato in ogni maniera di rimanere ancorato alla poltrona di Presidente prima rimandando la decisione che lo riguardava e alla fine abbandonando la riunione decisiva senza dimettersi, rimettendo cos� la decisione sul suo mandato al Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti che non ha potuto far altro che sfiduciarlo all’unanimit�.
La dichiarazione omofoba e sessista di questo alto rappresentante del calcio ha portato alla luce, grazie ai media, le tante e numerose discriminazioni che il movimento del calcio femminile subisce. Una situazione insopportabile, indegna e incivile alla quale bisogna dire BASTA!
Il merito di questa svolta civile va assegnato a chi ha superato condizionamenti del potere: la segretaria Patrizia Cottini che ha verbalizzato le parole di Belloli e alla consigliera Sonia Pessotto che ha confermate le parole inaccettabili di costui che era Presidente della LND.
Possiamo affermare che lo sviluppo finora frenato del calcio femminile ora pu� avvenire anche grazie all'ignoranza discriminatoria di chi si ostina a disconoscere il valore delle donne e� l'importanza dell'evoluzione del calcio in rosa.
Tutta questa situazione ha portato a manifestare, sabato 30 maggio 2015, le giocatrici di calcio e tutti coloro che vogliono superare questa aparthaid italiana e dimostrazioni in tal senso sono state proclamate in alcune citt� e precisamente: Milano, Udine, Napoli e Pescara.
A Pescara si � svolta davanti al Palazzo CONI, dove ha sede anche il Comitato Regionale della LND ed i partecipanti� vi si sono trovati per contestare le discriminazioni verso il movimento del calcio� femminile e hanno chiesto con fermezza il riconoscimento e la valorizzazione di questa disciplina sportiva e le donne calciatrici ora non vogliono pi� essere rappresentate nella Lega Nazionale Dilettanti ma in una Lega Femminile autonoma e inserita nella FIGC cos� da compiere un primo passo teso anche al riconoscimento professionistico delle calciatrici militanti in Serie A.
Promotori di questo evento pescarese sono stati Luciano Verrigni e Ylenia Gargano, rispettivamente Presidente e Responsabile� della Comunicazione dell'ASD Femminile Pescara, sostenuti in questa azione da rappresentanti delle squadre femminili di Olimpia Femminile e Chieti Femminile partecipanti al Campionato Regionale di Serie C Abruzzo.
Numerosi i partecipanti alla manifestazione tra tifosi, amici, familiari e simpatizzanti verso l'altra met� del calcio. E' sceso in prima linea, a tutela dei diritti delle donne, anche l'Associazione Antiviolenza Donne Ananke di Pescara, che dal 2008 fa parte dell'Associazione nazionale onlus D.i.R.E – Donne in Rete contro la violenza, la quale ha sposato da subito la causa delle giocatrici italiane richiedendone la pari opportunit� nei confronti dei colleghi maschi. Solidariet� � arrivata anche dal mondo politico con la presenza di Leila Kechoud, Consigliera della provincia e del comune di Pescara e per le Pari Opportunita’. Enorme l'interesse mediatico che ha coinvolto diversi tra giornali e Tv locali.